“The coolest woman in pop music”. È difficile in realtà definire il suo stile musicale così come è presto evidente l’originalità del suono minimalista che costruisce attorno alla sua voce ed ai testi spesso malinconici. Joan As Police Woman è una musicista talentuosa ed innovativa, conosciuta per le atmosfere eclettiche che contraddistinguono le sue canzoni, per le sue collaborazioni con artisti di fama e per le sue accattivanti performance dal vivo.
Appena pubblicato il suo tredicesimo album, Lemons, limes and orchids , Joan è in tour con una band altrettanto minimalista: batteria e chitarra, a complemento delle sue tastiere e chitarra. Brani nuovi, tra cui ci piace Back again che forse offre la sintesi migliore dell’alchimia musicale e canora che la rappresentano. La più complessa Long for ruin come raccontata dall’autrice si riferisce al progressivo allontanarsi da parte degli esseri umani dalla propria e più profonda umanità, forse inconsapevolmente intenti a distruggere se stessi poco a poco.
Arrivata al diciottesimo anno di carriera con questo nome, dopo più di trenta passati come musicista, Joan Wasser ha collaborato con Lou Reed, David Sylvian, Sheryl Crow, Dave Gahan, Elton John, Scissor Sisters, Rufus Wainwright, Gorillaze Steve Jansen (ex-Japan). Perse il fidanzato Jeff Buckley in modo traumatico nel 1997 e per diversi anni il suo stile narrativo ha espresso nostalgia, vulnerabilità, crescita personale. Nel 1999 si unisce come violinista alla band Antony and the Johnsons, contribuendo creativamente anche al loro pluri-premiato album I am a bird now”.
La storia di Joan as Police Woman inizia nel 2006, con “Real Life” un’opera prima intimista e sincera. Il nome è un riferimento ad una serie TV in cui Angie Dickinson impersonava appunto la ‘police woman’: una scelta divertente che faceva da contrappeso alla serietà dei testi scritti per I suoi brani: “Although my music is serious, I like to laugh at tragedy”…
Una discografia ricca di progetti interessanti e riconosciuti dalla critica internazionale, per esempio The deep field (2011) e Damned devotion (2018) da cui venne apprezzata Tell me. Per coloro che amano le cover, ne segnaliamo una ben riuscita di Prince, la celeberrima Kiss che appare su Cover Two (2020).
(Ed Pisani per FORTE! Festival, ottobre 2024)