FORTE! Festival 2022 – Tre giorni di musica a ingresso gratuito nel centro storico di Civitavecchia. 13-15 maggio, dalle 17 a notte in piazza Saffi, piazza Leandra, via Monte Grappa. Musica classica, corale, rock, pop, jazz, elettronica, sperimentale, senza barriere di generi: tre giorni di concerti, presentazioni, mostre, show acustici, iniziative itineranti, DJ set tematici, sempre a ingresso gratuito. Artisti e giornalisti di livello nazionale e oltre, e musicisti della scena locale; tanti stili diversi, declinati in spettacoli e incontri di formati differenti, con il comune denominatore della qualità delle proposte. E TUTTO GRATIS!!!
Gli incontri con giornalisti musicali e artisti sono una delle attività caratteristiche di FORTE! Festival, fin dagli inizi del 2019: ed è proprio davanti alla storica sede di FORTE! Festival in piazza Saffi 34, oltre che sulla gradinata del Granari Spazio Off, che troveranno posto gli appuntamenti di questa edizione del festival.
Venerdì 13 maggio, piazza Saffi (davanti alla sede di FORTE! Festival, piazza Saffi 34), ore 17
Paolo Carnelli: racconti progressivi, Yes e Van der Graaf Generator
Paolo è un amico di lunga data di FORTE! Festival, che ha curato con lui e la sua casa editrice Musiche e Miti il volume “70×100” (dedicato alla musica del 1970), già presentato da noi l’anno scorso, e il prossimo “80×100“, che uscirà dopo il festival, incentrato sul 1980; e ci tenevamo a inaugurare con lui il FORTE! Festival 2022! Quest’anno sono appena usciti due suoi libri dedicati al progressive degli anni ’70: “Yes – gli anni d’oro (1969-1980)” (Tsunami Editore) e “Van der Graaf Generator – Behind & Beyond – Le storie dietro le copertine” (Iacobelli Editore), che verranno presentati nell’incontro che aprirà il nostro evento: una chiacchierata informale e amichevole, piena di aneddoti e collegamenti tra dischi epocali… come gli incontri precedenti col talentuoso giornalista romano!
Paolo Carnelli, laureato con lode in Lettere con indirizzo Storia del Teatro, dal 2015 è caporedattore della rivista Prog Italia. È fondatore e direttore del progetto editoriale Open Magazine openmagazine.info – realtà con la quale dal 2013 si occupa della diffusione e divulgazione della cultura musicale. Dal 1994 ha collaborato con la rivista musicale Wonderous Stories, di cui dal 2001 al 2012 è stato direttore e coordinatore editoriale, occupandosi anche della parte grafica. Nel corso degli anni ha collaborato con le riviste Suono, Metal Shock, Colossus (Finlandia), Contrappunti, Dusk, MusikBox, Raro. Nel settembre del 2003 ha pubblicato insieme a Donato Zoppo e Riccardo Storti il volume “Racconti a 33 giri – 50 album per scoprire il rock progressivo italiano degli anni ‘70”. Nel 2005 e nel 2013 ha collaborato alla realizzazione di due volumi dedicati alla traduzione in italiano dei testi delle canzoni dei Van der Graaf Generator e di Peter Hammill. Nel gennaio del 2013 ha pubblicato con Arcana l’apprezzatissimo volume “Van der Graaf Generator – La biografia italiana”. Nel 2014 ha pubblicato la monografia “Van der Graaf Generator – PAWN HEARTS: Storia Immagini Parole Musica” dedicato al capolavoro del gruppo inglese.
Venerdì 13 maggio, piazza Saffi (davanti alla sede di FORTE! Festival, piazza Saffi 34), ore 18,15
Federico Guglielmi: gli altri ’80, i percorsi del rock nel decennio della musica di plastica
Nelle semplificazioni che capita spesso di sentire, gli anni ’70 erano quelli del rock, poi evoluto in prog fino alla rivoluzione del punk del 1977, dalle cui ceneri sarebbe uscita la new wave, porta d’ingresso verso il decennio dei synth e del pop da discoteca: gli anni ’80! Ma le semplificazioni sono sempre ingannevoli: se è vero che la tendenza dominante del decennio è stata quella della musica elettronica semplice e orecchiabile, piena di ritornelli e riff di tastiera, in tutto il mondo gli appassionati di chitarre distorte e ritmiche energetiche hanno continuato a esibirsi e a incidere dischi memorabili. Partendo dal suo recentissimo libro “Be my guru”, dedicato alla scena rock australiana che proprio negli anni ’80 ebbe i suoi apici creativi, Federico Guglielmi (che è stato già ospite di FORTE! Festival, inaugurando tra l’altro nel 2019 la prima serie di incontri con i giornalisti musicali che abbiamo ospitato nella sede di piazza Saffi!) ci parlerà delle innumerevoli vie del rock in quel periodo oggi ricordato soprattutto per il synth-pop e la “musica di plastica”.
Federico Guglielmi, classe 1960, romano e romanista, lavora da oltre quarant’anni nel campo del giornalismo musicale, sia come ideatore/direttore, redattore o collaboratore di una ventina di riviste, sia come autore/conduttore di trasmissioni radiofoniche della RAI. Ha inoltre pubblicato una trentina di libri, prodotto un paio di decine di dischi, curato numerose ristampe e creato l’apprezzato blog “L’ultima Thule”.
Sabato 14 maggio, piazza Saffi (davanti alla sede di FORTE! Festival, piazza Saffi 34), ore 17,00
Franz Goria: Vent’anni di un maiale crociato e altre storie fluxus
Incontro con Franz Goria, cantante e chitarrista del gruppo musicale Fluxus, in occasione della ristampa in doppio vinile del disco senza titolo “Fluxus” uscito nel 2001/2002, per la prima volta in versione vinile e contenente 4 brani inediti frutto delle sessioni originali di registrazione. Garrincha Dischi inaugura la collana “Garrincha Cult” con questa ristampa in vinile doppio del seminale album inciso dai Fluxus di Franz Goria, Luca Pastore e Roberto Rabellino 20 anni fa, una pietra miliare del nostro rock che sembra non sentire il passare del tempo.
Un oscuro gioiello di culto, che torna in una versione integrata con brani inediti, recuperati a distanza di vent’anni dalla prima pubblicazione.
Il disco sarà disponibile solo a giugno, ma aspettando che Franz ne venga a parlare a FORTE! Festival potete già preordinarlo qui !
Sabato 14 maggio, piazza Saffi (davanti alla sede di FORTE! Festival, piazza Saffi 34), ore 18,15
Mark Paytress (con Maurizio Becker e Cristiana Turchetti): GLAM!
C’è stata un epoca in cui le superstar del rock erano davvero sfolgoranti: intorno al 1970, artisti glam come Mark Bolan o David Bowie erano icone di stile, anche al di là della musica, e quando in un film si vuole mostrare in un flash l’archetipo della rockstar dell’epoca, è dall’immagine di stelle come loro o i Roxy Music che si prende ispirazione. Conversando con Maurizio Becker e Cristiana Turchetti, Mark Paytress racconterà in anteprima le storie del suo volume in uscita per Omnibus Book, un’opera monumentale che ripercorre l’era glam dalle sue origini nel 1970, attraverso il suo periodo di massimo splendore 1972/73 fino al crollo della metà degli anni Settanta e alla morte di Marc Bolan a settembre 1977.
Mark Paytress è un giornalista, autore e conduttore radiofonico e televisivo. Firma storica della rivista MOJO magazine, ha scritto anche per testate come The Guardian, Radio Times, Q, Rolling Stone, Crawdaddy, Maxim, La Repubblica e Record Collector. Ha pubblicato numerosi libri dedicati ad artisti glam, rock e new wave come Bolan: The Rise & Fall Of A 20th Century Superstar (Omnibus Press), Break It Up: Patti Smith’s Horses And The Remaking Of Rock’n’Roll (Piatkus), I Was There: The Gigs That Changed The World (Cassell), BowieStyle (Omnibus Press), The Rolling Stones Files (Quadrillion), The Rise And Fall Of Ziggy Stardust & The Spiders From Mars (Schirmer), Siouxsie & The Banshees: The Authorised Biography, Vicious: The Art Of Dying Young, oltre alle guide critiche ai dischi di Rolling Stones, Radiohead, Nirvana e Sex Pistols.
Maurizio Becker è il caporedattore delle riviste musicali CLASSIC ROCK e VINILE, due delle più importanti testate italiane di settore.
Ha lavorato per la RAI in radio e tv (Stereonotte, Il Cammello di Radio 2, Prima del Giorno, Radio1 Serata Jazz, La notte della Repubblica, TG1 Sette, Aboccaperta), compilato raccolte discografiche (per DeAgostini e Fabbri), collaborato con riviste specializzate (Ciao 2001, Il Mucchio Selvaggio, Music, Fare Musica). Fra i suoi libri, La canzone napoletana (1999), C’era una volta la RCA – Conversazioni con Lilli Greco (2007, Premio SIAE come miglior saggio sulla musica italiana), Quanto mi dai per Endrigo? (2008), Da Mameli a Vasco (2011) e The Beatles in Italy (2012, con Franco Brizi). Dal 2008 al 2011 ha diretto il bimestrale Musica Leggera.
Cristiana Turchetti è giornalista, autrice televisiva e sceneggiatrice: ha iniziato collaborando con riviste come Rockerilla e Velvet, e a Londra con Rock Sound, Tattler e MTV. In RAI è dal 1998 uno degli autori di Blob. Per la Cineteca Nazionale, organizza periodicamente giornate di rock e cinema in collaborazione con Classic Rock.
Domenica 15 maggio, piazza Saffi (davanti alla sede di FORTE! Festival, piazza Saffi 34), ore 18,00
Demented Burrocacao: Italian Futuribili (evento realizzato in collaborazione con Minimum Fax)
Se c’è un’accusa che si sente fare, spesso a ragione, alla musica leggera italiana, è quella di non riuscire a staccarsi nettamente dalla tradizione, dal bel canto, dal discorso orecchiabile e commerciabile. Eppure in certi anfratti del pop nostrano mainstream qualcosa è accaduto: microrivoluzioni ad opera di audaci che tentavano di districarsi dalla stretta delle proprie radici, manovre ardimentose per arrivare alla gente fregandosene dell’etichetta, provando nuove strade a proprio rischio e pericolo, accollandosi il fallimento degli esperimenti di laboratorio.
Al Bano e Romina, Scialpi, Cicciolina, i Matia Bazar, Giuni Russo, Battiato, Rettore, i Krisma, Nada, Ivan Cattaneo, Maria Sole… Questi sono solo alcuni degli artisti raccontati da Stefano Di Trapani, meglio conosciuto come Demented Burrocacao: eroi disobbedienti (o forse schiavi liberati) dell’industria musicale che sono diventati sciamani, veggenti, esploratori dello spazio-tempo, e hanno trasformato le radio pagate profumatamente dalle multinazionali discografiche in un paradossale veicolo di insurrezione. «Chi va in cerca del futuro è un uomo fuori dal suo tempo», cantava Edoardo Bennato, forse intendendo che i destinatari dei messaggi di rivolta non erano gli ascoltatori di quell’epoca: eravamo noi, i giovani e i meno giovani dell’«anno che verrà». Facciamo ancora in tempo ad ascoltare. Demented Burrocacao (1975) scrive di musica, la fa e la produce sotto vari pseudonimi; è paroliere e fumettaro. Colonna portante della cosiddetta scena romana «Borgata Boredom», scrive, tra gli altri, per Esquire, Rolling Stone, Il Tascabile, Noisey, SentireAscoltare e dirige la rivista online Droga Magazine. Italian futuribili è il suo secondo libro dopo “Si trasforma in un razzo missile” edito da Rizzoli Lizard (2019).
FORTE! Festival è organizzato da Bassa Fedeltà, Centro del Buongusto, CineCircolo XXI, Classic Rock Magazine, Ensemble InCantus, Filarmonica di Civitavecchia, FORTE! Festival, Fridays For Future Civitavecchia, Granari Spazio Off, La Macchina del Tempo Civitavecchia, Minimum Fax, Stazione Musica, Venite e Vedrete, WoW Records.
Bello!