Quando , circa tre anni fa, Domenico mi ha girato un pezzo di Giovanni Truppi, vado per ascoltare e sento questo
Lotta contro la paura
Comincia dalla salatura
Della pasta…
Il tutto sottolineato da una chitarra super distorta!!! Mi dico “…e chi è questo matto!” e subito dopo “…mi piace, parecchio!!!”
Ed eccomi cosi dopo quasi tre anni e due di pandemia, lontana dai grandi palchi, che inauguro il mio ritorno a partecipare ai concerti proprio con lui, Giovanni Truppi.
Arrivo all’Auditorium Parco della Musica e trovo un pubblico estremamente variegato, colorato, diverse età, benché la prevalente sia quella che va dai 20 e 30 anni.
Il concerto inizia alle 21,17 esattamente appena 7 minuti di ritardo, con il monologo “Conversazione con Marco sui destini dell’umanità” dall’album Giovanni Truppi del 2015. E dopo aver suonato da solo, arriva la band, grandi musicisti tra cui il nostro amico Duilio Galioto alle tastiere e sintetizzatori (che dà il suo apporto sempre coinvolgente e riconoscibile).
Si alternano pezzi nuovi a quelli più vecchi e, nonostante le metriche un po’ ostiche, mi accorgo che accanto a me le persone “cantano”, si! Tutti super eccitati, senza perdere una parola, trascinati da un muro del suono enorme, la chitarra acidissima e la scenografia e le luci molto trascinanti, il tutto nella fantastica cornice dell’Auditorium.
Dopo un’ora e mezza la band esce, ma torna a grandissima richiesta, ed esegue “I pirati” (a mio parere piccolo capolavoro!!) e “Tutto l’Universo” (da cui il tour prende il nome). Universo – un termine che ritorna spesso nelle tematiche trattate dal cantautore…
Coinvolgenti anche le improvvisate di Motta e Niccolò Fabi, il quale termina l’esibizione ringraziando Giovanni per i suoi testi e le sue metriche “di cui la musica italiana ha tanto bisogno”… e come non essere d’accordo?
Cosi dopo due ore di spettacolo sotto tutti i punti di vista esco, l’atmosfera è gioiosa, sorrisi, persone che ancora cantano… grazie Punk Romantico (come lo ho sentito chiamare): sì, è proprio vero, ne avevamo davvero bisogno.
(Giulia Morroto per FORTE! Festival)