“One of these days your heart will stop and play the final beat. But it’s all right”…
Sono andato a controllare la data, stamattina: era una notte d’inverno di 22 anni fa.
C’erano ancora le Torri Gemelle e persino la Lira.
Non c’erano i miei due figli e in quel periodo facevo spesso tardissimo a vedere il David Letterman Show su RaiSat.
Entra una band che non conosco.
Suona Everlong.
Il batterista è un biondone californiano dai denti bianchissimi, che si dà il ritmo ad alta voce tra sé e sé, le braccia potenti e l’intesa perfetta con il frontman, che so essere un ex Nirvana.
Resto stregato.
Recupero i primi album, le storie dei concerti nei garage, persino i vecchi pezzi dei Nirvana, che avevo trascurato senza averli mai sentiti davvero.
Diventeranno una tappa fissa nei nostri weekend di concerti in giro per l’Europa.
A Berlino la prima volta, poi persino Berna e l’ultimo a Bergen, il 27 giugno 2019, incredibilmente sotto il palco con i nostri ragazzi, in un concerto reso assurdo dalla luce delle 11 di sera. “Suoneremo fino a notte”, urlò Dave Grohl con il sole negli occhi, “ma qui non fa mai notte!”
Come la prima volta in tv, mi colpiva sempre la sintonia assoluta, di note e di sorrisi, tra frontman e batterista.
Forse perché Dave Grohl è un (grande) batterista egli stesso e Taylor Hawkins era (sarebbe potuto essere) un frontman nato.
Infatti gli ultimi anni si scambiavano più spesso i ruoli sul palco, come in quella cover pazzesca di Under Pressure che Taylor ci regalò a Bergen, nei suoi pantaloni attillati da Tigro, il suo sorriso da bambino incredulo che il suo sogno si è realizzato, la sua voce da “surf dude”, come l’ha definita qualcuno e mi pare che ci stia bene.
Non lo metterei sul podio di quelli che più mi hanno emozionato dal vivo, solo perché non riuscirei a far scendere uno tra Carter Beauford, Steve Gadd e Gavin Harrison.
Ma ormai lui sta bene di là, con Ginger Baker, Keith Moon e John Bonham, “a million miles away”…
“There goes my hero. He’s (extra)ordinary”
Grazie di tutto, fuckin’ Taylor!
(Paolo Ricci per FORTE! Festival)